Damiano Coppola, Marianna Murgia, Andrea D’Angelo
Team informale nato nel 2018 a Bologna
A Western Drama (2020)
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TriBit Studio è un team di produzione che si focalizza su giochi accessibili. I tre membri dello studio sono Damiano Coppola, programmatore e game designer, Marianna Murgia, compositrice, sound designer e game designer, e Andrea D’Angelo, sceneggiatore e autore di giochi.
In questa intervista parleranno del loro lavoro e del loro audiogame, A Western Drama, che è da pochi giorni disponibile su Steam!
Com’è nato TriBit Studio?
Marianna: Ci siamo incontrati durante un corso di Game Production e Gamification. Uno degli insegnati, Ivan Venturi (che è il nostro produttore, ora), ci ha mostrato come funziona la produzione di videogiochi. Quindi abbiamo unito le nostre professionalità – per musica, narrazione e programmazione – e abbiamo cominciato a lavorare su A Western Drama.
Quali sono le idee dietro A Western Drama? Com’è nato il gioco?
Damiano: Per prima cosa, Andrea ha creato la storia di A Western Drama, con un’idea generale del gameplay, poi Marianna ha continuato il lavoro pensando ad un’idea di audio basato sulle scene create da Andrea, e invece io mi sono unito al team solo dopo, quando hanno capito che serviva un programmatore per l’audiogame. Il motivo per cui abbiamo creato un audiogame è perché il numero dei videogiochi disponibili e futuri è sempre alto, mentre non è lo stesso per gli audiogame. Quindi abbiamo scelto di creare un audiogame per dare la possibilità alle persone cieche e con deficit visivi di divertirsi con un nuovo prodotto, dato che la comunità di audio-giocatori viene spesso ignorata o poco notata. Ecco perché eravamo interessati a esplorare questo nuovo mondo, con tutte le sfide comprese nella creazione di un prodotto del genere. Speriamo di poter esplorare di più questo mondo, nel futuro! La ragione per un audiogame western è perché il genere dello spaghetti-western ci ha sempre affascinato, dato che siamo cresciuti con i film di Bud Spencer e Terence Hill, con Per un pugno di dollari, con Il buono, il brutto, il cattivo, che erano storie western che sono sempre state divertenti da vedere, storie avvincenti che ci tenevano incollati allo schermo fino alla fine. Con A Western Drama abbiamo cercato di ricreare questo “spirito spaghetti-western” che tanto ci piaceva e trasformarlo in uno “stile audiogame”, se così si può dire.
Quindi A Western Drama è uno spaghetti-western: Andrea, sei un appassionato del genere? Avevi dei riferimenti in mente mentre scrivevi?
Andrea: Sì, sono un grande fan, semplicemente perché penso che il western sia uno di quei generi che permettono agli scrittori come me di parlare praticamente di qualsiasi cosa. Un esempio per tutti: in uno degli ultimi film di Quentin Tarantino, Django, il regista ha creato una tipica storia spaghetti-western ma in realtà si parla di schiavitù. Questa è una della caratteristiche principali del genere. In questa sua caratteristica lo spaghetti-western, dalla mia prospettiva, è molto simile alla fantascienza. A Western Drama è una storia spaghetti-western, ma anche una storia molto personale. Avevo in mente molti riferimenti mentre scrivevo A Western Drama, per esempio Luciano Vincenzoni, Sergio Leone, Ennio Morricone, Sergio Donati: quella manciata di scrittori, registi e compositori che alcuni anni fa, negli anni ‘60, hanno praticamente inventato il genere in Italia. Per me questi sono praticamente delle divinità, e per questo ho inserito in A Western Drama molti riferimenti ai loro film, ma anche a fumetti e videogiochi western. Non tutti i nostri giocatori conoscono il genere ma penso che sentiranno l’atmosfera western, e quest’atmosfera è costruita anche su queste citazioni e riferimenti.
Damiano, dal punto di vista di uno sviluppatore, qual è la parte più bella del gioco? Oppure la parte che ti è piaciuto di più sviluppare?
Damiano: Penso che le parti del gioco che mi è piaciuto di più programmare, ma anche giocare, siano state i due tipi di sparatoria: la sparatoria semplice durante la quale si è circondati da molti nemici, e la sparatoria dal ritmo più veloce durante la quale si è sopra un vagone. Ricordo che all’inizio le avevo rese molto più difficili di come sono ora, poi ho ridotto un po’ la difficoltà, basandomi sui riscontri degli altri giocatori, principalmente giocatori ciechi. In generale per me la parte più divertente è programmare una nuova meccanica: com’è che funziona questa cosa? Questo livello è troppo facile, troppo difficile? Troppo lungo, troppo corto? Abbiamo fatto testare il gioco a persone cieche prima dell’uscita e ho ricevuto molti riscontri e idee, ma ne ho avuti altri anche dopo l’uscita per PC e Mac, ad esempio meccaniche differenti o cambi nella difficoltà o nella lunghezza di certi livelli. In un progetto futuro vorremmo esplorare ancora di più queste idee e miglioramenti.
Marianna, uno degli aspetti che rende l’audio di A Western Drama così speciale è l’uso dell’audio binaurale: ce ne puoi parlare? Come funziona? Perché hai pensato all’audio binaurale per il vostro audiogame?
Marianna: L’audio binaurale è una tecnologia che consente la creazione un paesaggio sonoro tridimensionale, grazie ad un algoritmo che ci permette di ricreare il modo in cui funziona l’udito umano. Applicando questa tecnologia in un gioco è possibile localizzare alcuni suoni con un maggiore senso di profondità rispetto ad classica spazializzazione stereo. Questo significa creare suoni più realistici, e cambiare il punto di vista di chi ascolta. È come quando in un videogioco si gioca in prima persona o in terza. Di solito ascoltiamo in terza persona – in questo caso siamo circondati dal suono. In A Western Drama usiamo il suono binaurale per localizzare le fonti sonore e creare i suoni di un autentico villaggio western. Volevamo che il giocatore fosse circondato da questi suoni del villaggio. Quindi è possibile sentire i cavalli che si muovono e le persone che camminano… Il gameplay usa questi movimenti di suono per aiutare il giocatore: la guida chiama il giocatore e gli mostra come raggiungere un punto, o magari ci sono i suoni dei nemici da evitare, o altre meccaniche, come i duelli, durante i quali è importante riconoscere da dove arriva il suono… Non voglio fare troppe anticipazioni, ma il gioco è ricco di meccaniche del genere!
Andrea, tu sei uno sceneggiatore: come descriveresti la scrittura di un audiogame? Simile a quella di un film?
Andrea: A dir la verità, sì e no. Ci sono vari momenti del gameplay, tra un momento e l’altro ci sono degli audio-cinematic attraverso cui il giocatore vive la storia. Magari sembra un po’ banale, ma A Western Drama è un audiogame, e un audiogame è un gioco senza video. Ecco che, quindi, una delle caratteristiche più importanti del nostro audiogame è l’audio 3D. Per questo motivo, quando stavo scrivendo A Western Drama avevo in mente questa regola d’oro: tutte le fonti sonore devo muoversi attorno al giocatore. In questo modo il giocatore si sente immerso nel gioco. Durante il processo di scrittura, nell’audio-cinematic abbiamo inserito molti movimenti, molte azioni. L’audio in un audiogame è molto più importante rispetto a quello di un semplice videogioco. Per questo motivo ho scritto il cinematic di A Western Drama con molti movimenti: mentre un personaggio parla con il giocatore, lui o lei gli si spostano intorno, lo stesso accade quando un NPC compie un’azione. Questa è una caratteristica fondamentale per un audiogame con audio 3D, e ho cercato di usare l’audio tridimensionale anche per scrivere e sentire le azioni attorno a me, oltre che attorno al giocatore ovviamente.
Marianna, che studi hai fatto? Come ti sei avvicinata agli audiogame?
Marianna: Ho studiato Musica Elettronica e Jazz in Conservatorio, poi ho frequentato alcuni corsi di Produzione Musicale (cioè come usare programmi come Pro Tools o Logic e strumenti musicali virtuali per creare musica). Mi sono avvicinata al mondo degli audiogame grazie ad Ivan Venturi: avevo già lavorato con lui, mentre frequentavo il corso di Game Production. Avevo lavorato con lui per la produzione di alcuni suoi serious game, come Progetto Ustica o Gran Sasso Videogame. Mi ha poi raccontato di Associazione Audiogame e degli audiogame per persone cieche che stava producendo: sono rimasta molto colpita. Costruire paesaggi sonori giocabili o usare nuove tecnologie audio (come Ambisonics o l’audio binaurale) sono cose che mi interessavano molto, e ce l’ho messa tutta per andare in quella direzione. E mi piace anche realizzare le colonne sonore, quindi ho cercato di unire tutti questi aspetti del suono.
Andrea, hai mai scritto qualcos’altro oltre a A Western Drama?
Andrea: Sì, in questo periodo sto lavorando non solo con gli audiogame, ma anche con videogiochi e animazione. Ho scritto alcuni progetti che Associazione Audiogame ha pubblicato. Per esempio, ho scritto la storia di Fury Driver: Moonwalks – il gioco è stato sviluppato da Riccardo Vecchi, uno degli sviluppatori di Associazione Audiogame, ma io ho scritto la storia. A dir la verità, sto lavorando a molti progetti, ma spero di poter fare più audiogame. Questi sono una sfida molto intrigante e stimolante, e invito gli altri creatori e scrittori di giochi ad accettare la sfida degli audiogame: è un modo di pensare, scrivere e creare un gioco davvero molto interessante, secondo me.
Cosa ci possiamo aspettare ora da TriBit Studio? Magari un seguito di A Western Drama?
Damiano: Speriamo davvero tanto di poter creare un nuovo audiogame. Più di tutto, mi piacerebbe pensare, creare ed esplorare nuove meccaniche, magari mai sviluppate prima – una cosa che abbiamo già discusso, tra l’altro. Stiamo già pensando a nuove meccaniche e nuove idee: abbiamo ricevuto molti riscontri dai nostri giocatori, e vorremmo creare un nuovo prodotto basandoci su di essi. Questo sarà un’evoluzione di A Western Drama, migliorerà il gameplay attuale ma principalmente aggiungerà più contenuto in termini di meccaniche, personalizzazione dei personaggi, e anche contenuti a margine della storia principale – vorremmo che il nostro prossimo gioco fosse meno lineare, con più quest secondarie e personalizzazione in generale. Questo è tutto quello che speriamo davvero di poter fare.
Vi è piaciuta quest’intervista? Volete saperne di più su TriBit Studio e A Western Drama? Potete ascoltare l’intervento di Andrea D’Angelo alla Milan Games Week 2020 cliccando qui.