I videogiochi un tempo hobby e passione per pochi, ad oggi è un fenomeno di massa che ci tocca tutti, chi più e chi meno. Parallelamente a questa crescita esponenziale a livello popolare, quello che impressiona è la crescita dell’industria a livello mondiale: veramente ci troviamo di fronte ad un colosso economico che ogni anno aumenta le proprie capacità ed anche in Italia stiamo assistendo da diversi anni ad una crescita costante, seppur acerba.
L’idea alla base di questo manuale è che la passione è importantissima, ma non basta. Serve un approccio pratico nel mondo reale, agendo sul mercato. A livello internazionale, possiamo osservare studi di sviluppo strutturati ed iper organizzati, che non hanno nulla da invidiare a colossi industriali come Google o Apple: persino gli indie studios hanno un’organizzazione capillare e funzionale alla buona riuscita del prodotto. La passione è il motore, ma serve professionalità, serve razionalità, serve… il mestiere.
In Italia, abbiamo notato proprio questo: tanta passione, ma solamente poche realtà produttive hanno assimilato il mestiere, ovvero quella conoscenza tale da poter replicare i processi produttivi in maniera sistemica e flessibile per poter portare a casa la pagnotta.
Per raggiungere questi risultati, affidarsi solamente a questo manuale non basta: serve lavorare sporcandosi le mani, facendo esperienza e capendo quali siano le strategie decisionali più corrette per affrontare una pipeline di lavoro.
Serve essere molto pratici fin dalle prime fasi dello sviluppo: “quanto costa fare questo livello?”, “e questa sequenza animata a chi la facciamo fare?” , “come dividiamo i ricavi del gioco?”, sono tutte domande che vanno a comporre un buon inizio di sviluppo di progetto, ma che spesso mancano nella maggior parte dei team del nostro Paese. E questo è un errore fatale che porta matematicamente al fallimento del progetto.
Il fallimento, però, fa parte del processo di crescita di ogni professionista: non bisogna aver paura di fallire, ma bisogna provare e riprovare cercando di fallire sempre meglio.
Cercheremo di affrontare tutti i numerosi step nella maniera più esaustiva e pratica possibile, tenendo sempre presente che i videogiochi sono una passione, ma soprattutto un lavoro.
E sì, dobbiamo guadagnarci, sempre.